LA VOCE CONTRARIA
Caso Monna De'lizia: parla la proprietà
Sinora era stata in silenzio ma ecco che adesso i proprietari del pastificio sito tra Fasano e Pezze di Greco raccontano la loro versione.
Lavoratori di Monna De'lizia davanti all'azienda
FASANO - Continua lo stato di agitazione dei lavoratori dell'azienda Monna De' Lizia di Fasano, ma ci sono due novità così come informa la stessa proprietà. La prima è che 12 dipendenti hanno ripreso a lavorare garantendo una sia pur minima produzione di pasta fresca e surgelata; la seconda è che 15 laureati disoccupati di Fasano hanno comunicato alla proprietà di Monna De' Lizia di essere disposti a lavorare anche con qualifiche basse.
“Il processo produttivo – dice l'imprenditore Rocco Cavallo – non è stato mai interrotto. Dodici lavoratori hanno garantito la loro presenza in azienda, rendendosi conto della necessità di difendere il proprio posto di lavoro. La congiuntura economica negativa impone scelte di questo tipo: è necessario che gli imprenditori e i lavoratori operino in perfetta sinergia. Solo attraverso l'unione delle forze si può dare sviluppo e prospettive alle imprese che danno lavoro”. L'altra grossa novità è costituita dalla piena disponibilità manifestata da un gruppo di giovani laureati in cerca di prima occupazione. Questo significa che c'è fame di lavoro e che un giovane laureato disoccupato è disposto a fare anche l'operaio pur di guadagnarsi il pane.
Intanto, continua il braccio di ferro tra una trentina di dipendenti della Monna Delizia, tuttora in sciopero a causa della mancata corresponsione di alcune mensilità, e la proprietà dell'azienda. “Se avessi la disponibilità finanziaria – precisa Rocco Cavallo – salderei immediatamente i pregressi. Il maggior debitore nei nostri confronti è lo Stato Italiano. Il mancato versamento del rimborso Iva, del contributo di mobilità e dei fondi della legge 488 non ci consente di garantire dei pagamenti più regolari dei salari. Inoltre i nostri clienti non riescono a fare dei pagamenti puntuali perché i costi delle materie prime aumentano in modo vertiginoso. Esempio: la semola, nostra materia prima di ottima qualità , da 30 centesimi è arrivata a 48 centesimi. I costi di energia, di gas e di trasporto sono aumentati del 40%”. Nei giorni scorsi, l'azienda Monna De' Lizia è stata sottoposta a una lunga serie di controlli a seguito di esposti effettuati dai dipendenti stessi. “Abbiamo superato – dice Rocco Cavallo – tutte le verifiche e i controlli da parte degli enti preposti. Nel 2006, invece, a seguito di un esposto di un dipendente di Monna De' Lizia, iscritto alla Cgil, la precedente proprietà fu costretta a passare la mano. Invece di applicare una semplice sanzione, si decretò, a seguito della pubblicazione di notizie da verificare, e che non hanno trovato riscontro, la défaillance di Monna De' Lizia. Al sindacato Cgil chiedo di supportare le aziende che danno lavoro invece di accanirsi contro le stesse facendo esposti. Siamo un'azienda leader in Italia nella produzione di pasta fresca e di pasta senza glutine. Il fatturato è quadruplicato, grazie alla capacità imprenditoriale e all'ingresso nella Grande distribuzione organizzata e nella ristorazione nazionale e internazionale. Mi chiedo allora qual è il vero scopo del sindacato Cgil? Ingrossare le file della cassa integrazione o dare un colpo mortale a una azienda che dà lavoro a tante famiglie? E visto che siamo in campagna elettorale, non riesco a comprendere il ruolo di noti esponenti politici nazionali che hanno sobillato gli animi dei lavoratori, non rendendosi conto che l'azienda Monna De' Lizia va salvaguardata per il bene dell'intero territorio. La Monna De' Lizia non è in campagna elettorale ma è sul territorio solo per continuare a lavorare”.
Nei giorni scorsi, in un incontro con il Prefetto di Brindisi, a giudizio di Rocco Cavallo persona di grande sensibilità, l'imprenditore di Ceglie ha dichiarato di “aver già dato un acconto sul pregresso e il resto da sanare entro quattro mesi”. Nella querelle tra i trenta dipendenti in sciopero e la proprietà aziendale, ci sta anche qualche caduta di stile. Su una pagina di Facebook, “Quelli di Monna De' Lizia”, un dipendente della stessa azienda inserisce il commento “Costretto a farsi pagare” con una foto di un uomo pronto a far esplodere la pistola che ha in mano. La cosa più grave è che un noto esponente provinciale Flai Cgil , Giovanna Tomaselli, inserisca il seguente commento: “piace questo elemento”. Rocco Cavallo dichiara di voler fare un esposto ai vertici della Cgil per questa caduta di stile, che può determinare un ulteriore deterioramento dei rapporti tra l'azienda e il sindacato. “Vorrei aggiungere – conclude Rocco Cavallo – che in un momento come questo in cui molti imprenditori e lavoratori, in varie parti d'Italia, si tolgono la vita per la disperazione, sarebbe quanto meno opportuno e necessario una attenta riflessione da parte di tutti lavoratori in sciopero di Monna De' Lizia. Premesso che i lavoratori hanno ragione, in questo momento particolare stanno commettendo un grave errore a danno dell'azienda e di se stessi. Noi siamo disponibili a tutto, anche a mettere una pietra sopra su quanto è accaduto, perché l'obiettivo è solo quello di salvaguardare i posti di lavoro e l'azienda. Ma per andare avanti, l'azienda deve produrre rispettando gli impegni, come ha fatto fino ad oggi, con i clienti, con i fornitori e con i dipendenti".
di Redazione
11/04/2012 alle 00:45:29
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